Domani e' l'ultimo giorno che vengo al Downside a far finta di fare la receptionist. Domani devo salutare tutte le persone che ho conosciuto qui e non sono neanche poche. Per voi...anzi no, per me che non voglio scordarmi nessuna di loro, qui di seguito ecco un memorandino e una breve descrizione di ognuno...
Michael: adetto alla sicurezza, quando parla non capisco quasi mai niente un po' per l'accento, un po' per il classico umorismo inglese...proprio non le prendo...
Alan: ex militare in pensione che viene qui come volontario, immaginate un ometto di una sessantina d'anni, con i baffetti, i tatuaggi e un linguaggio non proprio raffinato...mi ha insegnato un sacco di cose interessanti, utilissime nel Bronks
Lorna, che al contrario parla come fosse uscita da Oxford (e forse lo e' davvero), gentilissima sempre , ma ancora non ho capito se e' solo educata o se le piaccio per davvero. A questo punto credo che non faccia piu' molta differenza, quindi propendo per la seconda possibilita'.
Da non dimanticare Sandra, anche lei per niente "poshy", e si conseguenza sono ancora qui che mi chiedo cosa mi ha detto tre giorni or sono: chiacchiera un sacco, tra l'altro, e si e' accorta solo da poco che capisco solo un quinto di quello che dice.
Chris: il boss di tutta la baracca, mi ha chiamato Bridget per un mese di fila...
"Signora bionda": si occupa della cucina e di lei non mi ricordo mai il nome, ma ricordero' sempre che fa un ottima torta al limone
The last but not the least, Trevor, l'unco vero gentleman che ho incontrato in tre mesi e che ha anche avuto la pazienza di correggermi ogni volta che sbagliavo una parola e di chiacchierare con me nonostante io tenga una velocita' media di tre parole al minuto. Sant'uomo.
Domani vedo se riesco a portare un dolcino per festeggiare la mia partenza (per loro, piu' che altro, che forse stavolta trovano una capace di rispondere al telefono, che in una reception aiuta).
Sono indecisa tra i muffin o le donut, anche se non vorrei rischiare di ferire il loro orgoglio patriottico con un dolce troppo "americano"... i cupcake magari vanno meglio...o gli scone...